«Amiche Mai» è il brano scritto per loro da Andrea Mingardi

Vanoni-Mina, dal «duello» al duetto

Le due grandi rivali della musica italiana insieme nel nuovo disco della cantante milanese

Anteprima. «Amiche mai», sarà il titolo dell'atteso duetto fra Ornella Vanoni e Mina nell'album che uscirà il 17 ottobre. Dovrebbe essere l'ultimo disco della carriera della Vanoni.

Del duetto si parlava da tempo , ma il titolo della canzone, composta da Andrea Mingardi, è il colpo di scena. Fin dal titolo si capisce che la Vanoni voleva fare dell'ironia e uscire dalla retorica delle due vecchie glorie che la gente voleva rivali.

Anche Ramazzotti aveva scritto una canzone per il duetto. Ma alla fine, vista la scelta di Mina, ha deciso di cantarla lui stesso in duetto con la Vanoni. L'album , prodotto a metà fra Celso Valli e Mario Lavezzi, avra molti altri duetti. Con la Vanoni canteranno infatti Ramazzotti, Gino Paoli, Gianni Morandi, Lucio Dalla, Fiorella Mannoia, Irene Grandi, Carmen Consoli, Claudio Baglioni.

Il titolo della canzone del duetto Mina-Vanoni , «Amiche mai», sembra parafrasare un successo di Antonello Venditti, «Amici mai». «Amiche mai» rientra nel tipico humor di Mina, che riesce ad immedesimarsi in un duetto solo se l'insieme la intriga. La registrazione del duetto avverrà lunedì 8 settembre. Non si vedranno in faccia le due regine. Una a Lugano, l'altra a Milano. La canzone di Mingardi e quella di Ramazzotti dovrebbero essere gli unici inediti del disco. Gli sranno brani già famosi.

Mario Luzzatto Fegiz
5 settembre 2008

Numerosi i commenti che leggo in internet sul fatto che le due signore della musica italiana incidano in due luoghi diversi le loro rispettive parti della canzone di Mingardi. Il mio personale pensiero a proposito del duetto Vanoni-Mina?...Che si parli di questo lavoro della Vanoni come suo "addio alla discografia" mi dispiace. Non sono una sua fans accanita ma ho sempre apprezzato molte delle sue scelte musicali. Per questo suo "addio" ha voluto regalarsi un duetto con Mina? Bello!!! Peccato che non incideranno guardandosi e respirando lo stesso momento "magico"... ma in sala d'incisione spesso ogni esecutore registra la propria traccia musicale o voce che sia. Il tutto poi è lavoro di "assemblaggio" pura tecnica... L'importante è il risultato e le due artiste, sono certa che daranno il loro massimo nell'interpretare il brano di Andrea Mingardi e, sapranno emozionarci.

ON LINE DAL QUOTIDIANO "LA STAMPA" (MARIELLA VENEGONI)

Assodato che la musica popolare italiana è come l'economia a due velocità, nella fascia anagrafica che va dai Quaranta in su c'è un grande, anacronistico e inatteso fermento per l'annunciato duetto fra Mina e Ornella Vanoni. Con buona pace di Antonello Venditti (che ormai se ne deve fare una ragione), la canzone che ha acceso la fantasia alle due primedonne del pop italiano, s'intitola Amiche mai, ha un tessuto soul-rock e avrà come concetto-principe un refrain che fa: «Di una cosa son sicura sai: amiche mai». Siamo, insomma, nel campo delle rivalità amorose: tema ad alta identificazione collettiva in un mondo che non ne vuol sapere di invecchiare. Ma nel nostro caso, è pure come se alle due Signore non rimanesse altro da fare che restare rivali (o fingere di) per tutto il resto della vita, dopo che per mezzo secolo hanno stoicamente sopportato la dualità, rappresentando due modelli opposti: Mina la sregolata, ragazza solare dalla bella risata e dalla voce suprema; Vanoni la sofisticata, sorridente mai e nevrotica sempre.

Certo, tempre d'altri tempi in cui sopravvivevano le migliori e non le veline. Non a caso nacque la leggenda delle Tigri, Aquile e Pantere della musica italiana, con la sola Vanoni rimasta senza animale: in compenso, è lei l'unica della sua generazione a portar a casa il duetto con la Tigre , mentre Mina si era già incamerata Giorgia, la più brava delle ragazze di oggi. Perché la Signora di Lugano nei duetti ha sempre guardato soprattutto al mondo maschile.

Con buona pace di Irene Grandi, Fabri Fibra e dei loro fratelli, che appartengono a un'altra vita e a un altro universo, fare un duetto con Mina è sempre come vincere un terno al lotto. Fa bene ai dischi, ai concerti, alla Siae: ché dai 40/50 in su i dischi si comprano ancora perché di pc si capisce poco, e si va ai concerti spendendo comodi in sala il dovuto, come ben sanno i promoter di soggetti storici del musicbusiness mondiale. Mina, attivissima nella sua assenza, di queste povere cose non si cale, ma si sappia che nel caso di questo attesissimo duetto ha condotto lei, con l'abituale arietina baldanza, il ballo. Vanoni mai ha parlato con Mingardi, e il duetto viene registrato in modo virtuale, ciascuna nel suo studio, niente incontri fisici please: esattamente come per Giorgia ( la Pausini non si è mai fatta avanti con una proposta, proprio perché vorrebbe un duetto fumante come le tagliatelle fresche).

A fare il primo passo è stata la Vanoni. Ma Amiche mai è stata scelta da Mina. Si dice che ci sia stata una specie di asta fra numeri uno della scena nazionale, da Ramazzotti a Mogol, da Nannini a Tiziano Ferro; dicono che siano arrivati pezzi pure dall'estero. Non è la prima volta che Madame si innamora di Mingardi, sanguigno onnivoro musicale bolognese. MogolBattisti era contenuta in Bau del 2006, con molti altri pezzi di Andrea. Dicono che sia stata lei in persona, insoddisfatta delle ricerche, a chiamarlo a Bologna, per questa canzone che avrà probabilmente una doppia destinazione d'uso: per la Vanoni nel disco di duetti in uscita in ottobre, con Paoli, Dalla, Baglioni, Mannoia e chissà chi: ma se per Ornella sarà il pezzo di traino, Mina uscirà successivamente, nel disco di inediti che anche lei sta preparando, e che potrebbe forse uscire per Natale; prima, è in dirittura d'arrivo il cofanetto di cd+dvd che contiene il meglio dei suoi Anni in tv e a RadioRai, con il quale la nostra Grande festeggia i 50 anni di carriera.

Chissà se questo duetto interromperà o no la serie fortunata di Giusy Ferreri, al primo posto in classifica da dieci settimane. Di certo, Mina&Ornella Vanoni sono come un vasto patrimonio nazionale, da far drizzare le orecchie ai più. Due regine, due dive: proprio pensando alla loro caratura, e alla grande stagione degli Anni Cinquanta, Andrea Mingardi ha scritto Amiche mai, ispirandosi ai grandi film di Hollywood. Si è immaginato due rivali di serie A, alla Rita Hayworth e Marilyn Monroe, che in un loro «Eva contro Eva» avrebbero probabilmente girato separate, per non contaminare i rispettivi troni. Ma l'amore, qui, dall'Olimpo trascina a terra le due dame, che fremono per lo stesso uomo e sono dunque in qualche modo legate: però, «Di una cosa son sicura sai, amiche mai».

   
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