MINA: CUORE, MUSICA E PAROLE.
In occasione dei suoi 51 anni di carriera, la più grande cantante italiana riscrive la sua personalissima enciclopedia della musica e delle emozioni, regalandoci alcune fra le più grandi interpretazioni di tutta la sua produzione. Una ‘summa' del suo modo di sentire e vivere la Musica , una dolce prova di equilibrismo fra passato, presente e futuro.
Quando si parla di Mina, si sa… si è quasi sempre detto tutto e il contrario di tutto eppure questa volta l'effetto è davvero spiazzante, tanto da lasciarci senza fiato e senza parole. Già dal primo ascolto, si ha la forte sensazione di essere di fronte a qualcosa di grande, anche se ancora non si comprende quanto. Proprio così: perché quello che stiamo ascoltando rappresenta la più grande ‘summa' musicale mai tracciata da un'artista, riguardo a sé stesso. E chi meglio di Lei poteva consegnarci le chiavi di una carriera così variegata, leggera, ‘pesante', difficile, ‘facile' e che ha lasciato un solco talmente profondo nella musica italiana da contenerla tutta? In questo lavoro, infatti, Mina ripercorre dolcemente ma con estrema personalità e chiarezza il suo intero percorso ma lo fa muovendosi, con grande intelligenza -devo dire-, su un doppio binario: quello artistico e quello umano. Per quanto riguarda quello artistico, Mina dissemina in questo disco, attraverso la musica e le parole ma soprattutto per mezzo della sua Voce –certamente invecchiata ma, proprio per questo, meravigliosamente autentica!-, gli echi degli artisti che hanno camminato con Lei attraverso questi anni: non so voi ma io avverto fra quelle note gli accenti di Battisti oppure i vezzi di Celentano, il lucido sarcasmo Gaberiano oppure la mite ironia di Luttazzi, Lelio. Solo per citarne alcuni. E, partendo da qui, la grande artista interpella -quasi a voler gettare un ponte verso il futuro- nomi attuali come Manuel Agnelli degli Afterhours e ‘Busta' dei Subsonica. Eppure la cantante -come sempre attenta e misurata regista di sé stessa- va oltre, spaziando fra universi musicali estremamente diversi fra loro, sia per provenienza sia per genere, ma che il suo estremo talento interpretativo avvicina, rendendoli perle di un unico filo e tenute insieme dalla sua Voce. Assistiamo così ad una sessione musicale di ampio respiro in cui si passa dal blues al rock, dalla canzone melodica –di cui Mina è sempre stata indiscutibilmente la maggiore interprete- a quella sorniona e ironica, in cui lei dimostra le sue facoltà di ‘Tigre-istrione-camaleonte' che la rendono letteralmente capace di trasformarsi in tutto ciò che canta. Eppure Mina fa ancora di più. Con una straordinaria naturalezza, compila la sua personalissima enciclopedia delle emozioni : ed è così che giungono fino a noi il dolore, la rabbia, l'ironia, la sensualità, la dolcezza, la nostalgia e la saggezza di un'artista che prima di ‘essere interprete' è ‘essere umano'. Ricordandoci, in tal modo, che le grandi sensazioni ed emozioni della vita possono essere trasmesse solamente da chi le ha dentro; dimostrandoci -se ancora ce ne fosse bisogno- che Lei c'è ed è viva , nel senso più alto del termine, e poco importa che ciò passi attraverso la musica oppure le parole. L'importante è che questo ci arrivi, attraverso l'unico mezzo che ancora dimostra l'esistenza dell'uomo: il suo cuore. (Alessandro Marconetti)