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In
questo nuovo prodotto commerciale ritroviamo delle pietre miliari del percorso
musicale di Mina qualcuna edita più volte in "troppe" raccolte
e senza dubbio qualcuna voluta solo dalla logica di mercato ma si sa il vecchio
vende sempre... ma forse questa volta la logica potrebbe... Nel
nuovo disco di Mina che presenta una serie di duetti non troviamo il primissimo
duetto che fu pubblicato nella discografia di Mina il brano "Caro" che,
nel 1968, fu inciso su 45 giri in coppia con Augusto Martelli; troviamo invece
il primo duetto inciso su 33 giri "Parole, parole"con Alberto Lupo,
sigla del mitico programma "Teatro 10" trasmesso dalla Rai nella
primavera del 1972 è
tratto da "Mina quasi Jannacci" del 1977 il brano "E l'era
tardi" Traccia
musicale scelta per rappresentare gli anni '80 è tratta da "Salomè"
del 1981 il brano "Contigo en la distancia" con Angel "Pato"
Garcia seguita
da "Questione di feeling" con Riccardo Cocciante uscito come singolo
nel 1985 ed inserito in "Finalmente ho conosciuto il conte Dracula"
e nell'album "Il mare dei papaveri" della discografia di Riccardo
Cocciante Nel
1986 il singolo "Via di quà" ci porge un incontro: Mina e
Fausto Leali (le due voci bianche "più nere", duettano...
) inserita anche nell'album "Sì Buana - Vol. n. 2" La
scelta per gli anni '90 cade su un brano del 1992 tratto dall'album "Sorelle
Lumiére" un brano che ci regala un Massimiliano Pani autore ed arrangiatore
e ci fa "dono" della sua partecipazione vocale in "Come stai" 1994
dall'album "Canarino Mannaro" troviamo le tracce di:
- un duetto
al quanto insolito tra Mina e Massimo Lopez, il brano "Noi"
- più
che un duetto, un trio, quello con gli "Audio2" ed è "Rotola
la vita" (incisa successivamente anche in lingua spagnola per l'album "Nostalgias"
-
e nuovamente
insieme Mina e Cocciante in "AMORE" anche questa incisa in spagnolo
per l'album "Nostalgias"
1996
dall'album CREMONA è tratto il brano "Dottore" in un'interpretazione
di Beppe Grillo di chiara marca "rhythm&blues" che diverte e sorprende
cimentandosi in un vero e proprio scioglilingua dialettico 1997
Dopo tante e differenti incisioni del "La canzone di Marinella",
oggi, grazie a MINA IN DUO, approda nella discografia mazziniana l'unico brano
inedito per Mina che duetta con il poeta Fabrizio De Andrè. Questa
traccia musicale risulterà l'ultima incisione in studio con la quale
Fabrizio De Andrè ha terminato il suo percorso come uomo e come artista.
Fu inclusa nell'album di Fabrizio De Andrè "Mi innamoravo di
tutto" Dall'album
"Leggera" del 1997 sono tratti due brani: - "Someday
in my life" con la partecipazione di Mich Hucknall, cantante dei Simply Red;
- "Suona
ancora" nel quale l'utilizzo delle "sole voci umane" quale "strumento
musicale"
Più che un duetto, un sestetto di voci Mina e le Voci
Atroci, è davvero un brano di pregevole fattura. 1999
dall'album "N° 0" dedicato al repertorio di Renato Zero
è tratto il brano che Mina interpreta con Renato Zero "Neri" dall'album
"Olio" è tratto il duetto con Piero Pelù "Stay
with me"
dal minamazzini.com - 31 gennaio2003 Comunicato
Stampa:Ce ne sono due anche nell'ultimo disco, "Veleno". Di
duetti, intendiamo - e questi, i più recenti, che in effetti sono piuttosto
dei cammei, vedono protagonisti Ivano Fossati e Giancarlo Bigazzi. Ma l'intera
carriera artistica di Mina è percorsa da collaborazioni vocali, sia negli
epici e mitici programmi televisivi del sabato sera (ricordiamo a memoria, e senza
pretese di completezza, duetti vocali con Giorgio Gaber e Lucio Battisti, Milva
e Rita Pavone, Lelio Luttazzi e Fred Bongusto, ma anche con Ugo Tognazzi e Nino
Manfredi e Peppino De Filippo; oltre che, naturalmente, con Adriano Celentano
- unico di questi occasionali partner con il quale poi Mina si sarebbe ritrovata
in un progetto di album insieme), sia, appunto, nella produzione discografica.
E nella discografia di Mina i duetti sono ben più numerosi di quanti potrebbe
contenerne un solo Cd; "Mina in duo" ne raccoglie quindici dei più
significativi. La tracklist li dispone secondo una sequenza estetica e artistica;
in questa scheda vogliamo invece riordinarli cronologicamente, e non per fissazione
filologico-archivistica, ma per poter cominciare parlando del più noto
e famoso (e imitato) dei duetti di Mina: "Parole parole". La canzone,
sigla finale del varietà televisivo "Teatro 10" trasmesso nella
primavera del 1972, è interpretata da Mina con Alberto Lupo, suo partner
nella conduzione del programma. All'attore, noto anche per la sua voce suadente,
gli autori del brano (Leo Chiosso e Giancarlo del Re per il testo, il direttore
d'orchestra - e arrangiatore - Gianni Ferrio per la musica) cucirono addosso un
ruolo di coprotagonista recitante; così, mentre Mina - amante capricciosa
ed esigente - invita il suo uomo a "parlare meno" e ad essere più
concreto, questi s'affanna a corteggiarla con frasi romantiche e pseudoletterarie
("tu sei la frase d'amore cominciata e mai finita", "tu sei il
mio ieri, il mio oggi, il mio sempre... inquietudine", "tu sei come
il vento che porta i violini e le rose"), scivolando pateticamente nel ridicolo
("se tu non ci fossi bisognerebbe inventarti"). L'esecuzione di Mina
e Alberto Lupo era irresistibile a vedersi, e resta deliziosa ad ascoltarla: la
canzone, pubblicata su 45 giri (e poi inclusa nell'album "Cinquemilaquarantatre")
piacque subito moltissimo al pubblico, anche grazie all'iterazione della... parola
"parole" nel ritornello (nel testo è ripetuta ben 48 volte!)
ed entrò immediatamente in quello che ancora non si chiamava "l'immaginario
collettivo"; tanto che, nella penultima puntata del programma, Mina e Adriano
Celentano ne misero in scena una divertita parodia, con Mina nel ruolo di Alberto
Lupo, e Adriano che rifaceva Mina fumando e lanciando manciate di caramelle ("non
ne voglio più..."). A proposito di Adriano Celentano: dal "mitico"
album in coppia "MinaCelentano", uscito nel 1998, questo "Mina
in duo" non riprende alcun brano: non perché non ce ne fossero di
meritevoli (anzi!) ma perché si è scelto di lasciare intatta quella
magistrale collaborazione - un episodio forse irripetibile nella storia della
discografia italiana - senza intaccarne l'integrità.Se "Parole parole"
è stato il primo duetto di Mina ad essere pubblicato su album - precedentemente
c'era stato quello con Augusto Martelli in "Caro", un singolo del 1968
inedito su 33 giri - anche il secondo di questi duetti, originariamente inciso
cinque anni dopo, è incluso nel Cd che questa scheda accompagna. "E
l'era tardi" è una canzone di Enzo Jannacci risalente al periodo in
cui il cantautore milanese collaborava con Dario Fo e Fiorenzo Carpi: quello delle
canzoni "da ringhiera", storie stralunate o disperate o grottesche o
comiche di abitanti della Milano del secondo dopoguerra. Riprendendola nel suo
album "Mina quasi Jannacci", del 1977, Mina restituisce al brano (la
miserevole storia di una cambiale in scadenza e di un prestito rifiutato) una
rarefatta, attonita disperazione sottolineata dall'uso del dialetto meneghino;
e se il canto di Mina è asciutto e desolato, l'intervento vocale di Jannacci
- un recitativo di straziante realismo - è un autentico pezzo di grande
teatro.La chitarra e la voce di Angel "Pato" Garcia - recordman di duetti
e cameo con Mina: ne può vantare ben cinque - accompagnano la voce di Mina
in "Contigo en la distancia", un classico di Portillo de la Luz: l'interpretazione
in spagnolo è composta e malinconica, l'arrangiamento di Victor Bach elegante
e discreto (la canzone è stata pubblicata per la prima volta sull'album
"Salomè", del 1981).Quattro anni più tardi, nel 1985,
Mina e Riccardo Cocciante duettano per la prima volta in una composizione del
cantautore il cui testo è firmato da Mogol. "Questione di feeling",
uscita prima come singolo e poi inclusa sia nell'album di quell'anno di Mina ("Finalmente
ho conosciuto il Conte Dracula") sia in "Il mare dei papaveri"
di Riccardo Cocciante), è una canzone-canzone, ben costruita e impeccabilmente
eseguita e arrangiata (da Paul Buckmaster): diventa un successo da Hit Parade
e il suo titolo si trasforma in una locuzione di uso comune. Nel 1986 l'onore
e l'onere di incrociare l'ugola con Mina tocca a Fausto Leali: "Via di qua",
musica di Massimiliano Pani e testo di Giorgio Calabrese (uscita su singolo e
nell'album "Sì, buana") è quasi un duello fra due grandi
vocalità - ma un duello rituale, senza spargimenti di sangue, un incontro
di spada fatto di attacchi, difese, scambi di ruolo e sportivissimi cori all'unisono;
se la ruvida potenza del cantante bresciano impressiona, la flessuosa flessibilità
della cantante di Cremona incanta."Come stai" è una emozionante
composizione degli stessi autori di "Via di qua": melodicamente ampia
e con un testo esplicitamente d'amore, Mina l'ha incisa per "Sorelle Lumiére",
il suo album del 1992. Massimiliano Pani, autore, arrangiatore e collaboratore
attento per la madre, fa un intervento vocale voluto da Mina stessa. Questa canzone
è la preferita di Mina fra le tante canzoni che Pani ha scritto per lei,
e per questo motivo, ha richiesto un "cammeo" del compositore in questa
sua versione che è stata uno dei titoli migliori di un album di successo.Non
mancò di sorprendere, nel 1994, l'inclusione in "Canarino mannaro"
di un duetto fra Mina e Massimo Lopez, l'attore del quale molti, allora, ancora
non conoscevano la vocazione canora. "Noi" è una canzone di Mauro
Santoro in chiave intimista, e nel suo svolgimento la voce di Mina accompagna
e quasi sorregge e rincuora quella un poco intimidita del partner (che aveva ben
ragione di essere intimidito: duettare con Mina è un cimento da far tremare
le vene e i polsi anche a cantanti ben più temprati e navigati).Dello stesso
anno e tratta dallo stesso album è "Rotola la vita": una canzone
scritta da Giovanni Donzelli e Vincenzo Leomporro, in arte Audio 2, che la interpretano
- e stavolta è tecnicamente un trio, più che un duetto - con Mina,
prima artista a dare fiducia alla coppia d'autori (che poi ha intrapreso anche
una carriera discografica da interpreti). Il brano, positivamente ottimista anche
nell'andamento musicale, è stato poi reinciso (nel 1998) da Mina con gli
Audio 2 in lingua spagnola col titolo "Da vueltas la vida", per l'album
"Nostalgias".E ancora "Canarino mannaro" è l'album
di originaria pubblicazione di "Amore", in cui Mina torna a far coppia
con Riccardo Cocciante: è una composizione di impianto dialogico nella
quale le due voci raccontano alternandosi il ritrovarsi di due innamorati, e si
riuniscono solo per il finale corale (la versione in spagnolo, sempre sul citato
"Nostalgias", conserva lo stesso titolo dell'edizione originale).Inevitabilmente
bizzarra è "Dottore": né poteva essere diversamente, visto
che il partner di Mina è in questo caso Beppe Grillo, lanciatissimo in
una performance vocale rhythm&blues sui registri alti - un'autentica sorpresa!
- caratterizzata da un testo sul filo dell'assurdo e sull'orlo dello scioglilingua;
la prima pubblicazione di questo brano di Gianluca Martinelli e Carlo Fava è
avvenuta in "Cremona", l'album del 1996.La prima registrazione da parte
di Mina di "La canzone di Marinella" risale al 1967, per l'album "Dedicato
a mio padre"; la canzone venne pubblicata l'anno seguente su un 45 giri.
La versione inclusa in "Mina in duo" è invece quella realizzata
a due voci con l'autore, Fabrizio De André, che la incluse (unico brano
inedito) nella sua antologia del 1997 "Mi innamoravo di tutto". Sul
libretto di quel disco, De André scrisse: "Se una voce miracolosa
non avesse interpretato nel 1968 'La canzone di Marinella', con tutta probabilità
avrei terminato gli studi in legge per dedicarmi all'avvocatura. Ringrazio Mina
per aver truccato le carte a mio favore e soprattutto a vantaggio dei miei virtuali
assistiti". La parte vocale per questo duetto con Mina - incisa negli studi
GSU di Lugano, il 2/3 settembre del 1997 - è l'ultima registrazione di
studio ufficiale nella discografia di De André (dopo la cui scomparsa,
avvenuta nel gennaio del 1999, sono stati pubblicati due album dal vivo); e ciò
rende ancora più prezioso questo duetto, che significativamente chiude
la tracklist dell'album, e sul quale ogni parola di commento e di apprezzamento
ci sembrerebbe pleonastica - ascoltate, proprio sul finire del brano, l'unica
frase del testo ("vivesti solo un giorno come le rose") in cui le due
voci, che fino a quel momento si erano alternate, si sovrappongono: e ne converrete."Leggera",
l'album del 1997, fornisce due contributi a "Mina in duo": si tratta
della bella quasi-torch song "Someday in my life", scritta dal "rosso"
Mick Hucknall dei Simply Red e da lui stesso cantata con Mina (con l'accompagnamento
di pianoforte di John Adams e sul sontuoso tappeto degli archi arrangiati da David
Whitaker), e della sorprendente "Suona ancora": la peculiarità
di questo brano, che definire "duetto" sarebbe davvero insufficiente
e riduttivo, è data dal fatto che Le Voci Atroci (quintetto genovese di
impeccabile virtuosismo) "eseguono" con la voce tutti i suoni dell'arrangiamento
del brano (firmato da Andrea Ceccon), per registrare il quale, infatti, non è
stato utilizzato alcuno strumento; un tour de force davvero stupefacente, che
fornisce un tappeto musicale sul quale la voce di Mina si snoda sinuosa e ipnotica. "Neri"
è una composizione di Giulia Fasolino con testo di Renato Zero, che Mina
e Renato hanno cantato insieme in apertura di "N° 0", l'album che
Mina ha dedicato nel 1999 al repertorio di Zero. E' un duetto con tutti i
crismi - una strofa a testa e a turno, l'inciso cantato insieme - che affianca
due grandi divi della canzone italiana, complici e sodali, qui protagonisti al
duecento per cento (in un altro brano di "N° 0", "Profumi,
balocchi e maritozzi", è ancora la voce di Renato - benché
non accreditata - ad annunciare ironicamente, sul finale, "Avvertiamo la
gentile clientela che in questa profumeria non si fanno miracoli"). Mina
reciprocherà la cortesia l'anno seguente, partecipando vocalmente al singolo
di Renato Zero "Tutti gli zeri del mondo". Il brano cronologicamente
più recente di "Mina in duo" è "Stay with me",
tratto da "Olio" (1999). La canzone - una cover, con testo italiano
di Massimo Morante, di "Stay", unico successo degli Shakespears Sister,
il gruppo fondato da Siobahn Fahey dopo l'uscita dalle Bananarama - è un
brano ben arrangiato da Massimiliano Pani costruito su una prima parte eterea
e sognante interpretata da Mina, alla quale risponde un intervento vocale di grande
impatto di Piero Pelù che entra cantanto in tessitura bassa una ottava
sotto quella in cui canta Mina. Il risultato è di grande effetto ed esalta
il ruolo di "cattivo" di Pelù previsto dal testo. La canzone
finisce con un irresistibile crescendo corale di sapore rock-blues. di
Franco Zanetti | |