MARCO MANGIAROTTI

“ LA NAZIONE ”
  …omissis album sorprendente e fulminante. fedele, curioso e randagio.
Bello, davvero. perchè segue le tracce di una storia e di una leggenda, costruisce un album bizzarro nello stile di Gaudi', dal pop al popular, sgomma con mescole morbide e dure. sceglie gli inediti di due autori che sono tatuati sulla sua anima latina.

  “IL GIORNO”
...
Piccola magia è che un repertorio solo apparentemente minore come vuela por mi vida e llevate ahora grande amor, si illumini di colori crudi e forti.intriganti e nuovi.

”IL RESTO DEL CARLINO” ...
Todavía è la prova che Grissom e la sua squadra vorrebbero sempre trovare sulla scena del crimine di las vegas. principale indizio:non è un album latino.

 

MARINELLA VENEGONI

"LA STAMPA "

Nel nuovo album due classici: “Un ano de amor” e “Parole parole” con Javier Zanetti al posto di Alberto Lupo

Non dev'esser facile trovare ogni volta l'idea, la chicca, il taglio giusto. Ma a Mina non deve mancare la fantasia, né tantomeno gli orizzonti. E non è certo per un capriccio momentaneo se questa volta si rivolge allo sterminato mercato di lingua ispanica, che balza dai Pirenei fino alla cordigliera andina, per risalire poi l'intero continente americano su su fino a Miami e Los Angeles.

Todavia (Ancora) il disco di 14 canzoni in spagnolo che esce oggi - in una sontuosa veste grafica che di questi tempi suona quasi come una provocazione - è nato proprio per loro, i fratelli ispanici, che la Tigre di Cremona hanno seguito negli anni e nei decenni (complici certo numerosi suoi vecchi pezzi nella loro lingua); che l'hanno amata anche senza essere mai stati fisicamente visitati, e anzi l'hanno celebrata forse più degli italici, attraverso iniziative non passate inosservate: le ha reso più volte omaggio nei suoi film Almodovar, che poi l'anno scorso ha addirittura duettato con lei in Parole parole per la colonna sonora di Last Minute Marocco, curata dal figlio Massimiliano; l'hanno esplicitamente imitata una miriade di interpreti spagnole; e solo l'anno scorso è passato per l'Italia dopo tre anni di repliche un musical argentino, Mina...che cosa sei, che non avrà scaldato gli animi ma è pur sempre un segno di incombente immortalità.

Dunque Todavia è per tutti loro. Ma anche per tutti gli insaziabili miniani nazionali che non ne hanno mai abbastanza, siano essi riuniti nel sito minafanclub.it o lettori della patinata fanzine a lei dedicata, o semplici fan.

I pezzi forti di Todavia ci paiono subito i duetti, ben sette su 14. Visto che siamo in tema di Parole parole: nella canzone in assoluto più popolare ancora oggi dopo ben 35 anni, la parte che fu del vellutato Alberto Lupo è stata affidata qui a un giovanotto che non teme voti solo perché di tutt'altro ambiente, il calciatore argentino Javier Zanetti; in forza all'Inter. In questo caso Mina si è fatta un regalo, ed è divertente, quasi cabarettistico, il contrasto fra la Voce Suprema e l'imbarazzato giovanotto. Su tutt'altro piano gli altri partner: la lingua spagnola viene abbandonata solo per il portoghese di Valsinha, del 1971, incantevole (e inedito per Mina) pezzo di Vinicius De Moraes e Chico Buarque de Hollanda, personalmente in duetto di tutta eccellenza, assecondato da un'orchestra diretta con maestria da Gianni Ferrio; un secondo innegabile maestro è il catalano Joan Manuel Serrat (già autore di Bugiardo e incosciente) che ha scelto per l'ultimo inedito la sofisticata e drammatica Sin Piedad. Curiosamente, la voce di Serrat ci ricorda un poco un divo dei nostri tempi ospite di Todavia, Tiziano Ferro già consolidato nel mercato ispanico: la nostra Madame si cimenta con lui in Cuestion de Feeling che diventa una esaltante contesa stilistica, mentre con un altro divo italo-spagnolo, Miguel Bosè, Mina affronta Agua y Sal ed è già pronta per la hit di Madrid.

Una seconda concessione al vecchio repertorio, in un album dominato dai titoli degli ultimi 15 anni, è per Un ano de amor, insieme con Diego El Cigala mago del flamenco: qui il contrasto di voci è decisamente intrigante. Ultimo cavaliere, tutto e solo pop, l'argentino Diego Torres, in un Brivido Felino. Questi signori non sono naturalmente andati a incidere a Lugano, ormai la tecnologia risparmia viaggi ed energie, ma bravo a Max Pani, il produttore che ha condotto le danze. Nel complesso il disco è saporito, brillante, pieno di sorprese sulle quali svetta questa Voce senza tempo e senza spazio che resta una delle glorie nazionali.

RASSEGNA STAMPA TGCOM

Mina duetta... ma solo in spagnolo

In "Todavia" Zanetti, Ferro e Bosé

Todavia” nasce con l'intento di realizzare un album di canzoni relativamente recenti del repertorio di Mina – degli ultimi 15 anni – quasi tutte riarrangiate e risuonate e tutte ricantate. Poi il progetto del disco si è arricchito di tre “classici” e di alcuni duetti – due dei quali per canzoni che Mina non aveva mai registrato prima d'ora. L'album vuole, invece, dare una testimonianza dell'artista Mina così com'è oggi, “riflessa” in lingua diversa dall'italiano (da qui l'idea della copertina di Mauro Balletti, in cui Mina compare allo specchio ma con gli occhi di colore diverso) ma sempre a modo suo, fedele al proprio “Conoscere Mina credo sia una delle aspirazioni massime di ogni amante della musica italiana, - ha detto Ferro - collaborare con lei un'esperienza unica ed altamente formativa. Sono onorato abbia pensato anche a me all'interno di un progetto importante di grande respiro internazionale. 'Questione di feeling' è uno dei brani che preferisco del repertorio di Mina, ho avuto la fortuna di poterlo scegliere liberamente. Il primo ostacolo mentale da superare è stata l'idea di donare un'impronta tutta mia al brano, senza temere il confronto con la storica interpretazione di Cocciante. La registrazione è stata veloce e toccante, un'esperienza memorabile".

 “Mai avrei pensato di essere parte di un progetto cosi importante. - ha dichiarato Zanetti- Sono un appassionato di musica ed essere presente con i migliori per me significa realizzare un sogno. E' troppo.  Mi sento un privilUno dei brani del disco "Agua y sal" era già presente nel disco di Bosè "Papito".  “Penso di amare Mina da quando ho l'uso della ragione e per di più ciecamente, in modo incondizionato. - ha rivelato l'artista - Parlare delle sue doti vocali è superfluo, tutti noi le conosciamo bene. Ma al di là della sua voce unica, eccezionale, che ha osato ogni cosa, dal pop al jazz, dalle ballate alla dance, Mina è stata per le donne il simbolo di una rivoluzione generale. Audace, trasgressiva, potente, coraggiosa, sfacciata, innovatrice, capricciosa, radicale… sono solo alcuni degli aggettivi coi quali potrei definirla. E' stata, tra le altre cose, la prima a depilarsi le sopracciglia, a truccarsi in stile circense, a cantare storpiando l'italiano. Lei continua ad essere, in assoluto, “la grande diva” e temo anche l'ultima della sua specie. E ovviamente quando “l'imperatrice” mi ha invitato a cantare insieme a lei, sono accorso immediatamente, come farebbe un servo, perché un tale onore lei lo riserva solo ad alcuni, molto pochi, e lo concede molto raramente. Grazie Mina, forse un giorno capirai…”. (dal web)

 
   
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